Il piano di Trump per ‘ripulire’ Gaza

AGI – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta valutando un piano per “ripulire” Gaza, con i palestinesi in Egitto e Giordania nel tentativo di favorire la pace in Medio Oriente. “Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliamo tutto”, ha detto Trump ai giornalisti, dicendo che la mossa potrebbe essere “temporanea” o anche “a lungo termine”.

 

Il neo-eletto presidente ha detto di aver parlato della questione con il re di Giordania Abdullah II e di essere deciso a fare lo stesso nelle prossime ore con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. “Vorrei che l’Egitto e la Giordania accogliessero la gente“, ha spiegato il presidente ai cronisti presenti a bordo dell’aereo presidenziale, l’Air Force One. Secondo lui, lo spostamento degli abitanti di Gaza potrebbe essere “temporaneo” o “a lungo termine. In questo momento l’area è letteralmente un cantiere di demolizione, stanno demolendo quasi tutto e lì la gente muore. Ecco perché preferirei impegnarmi con alcune nazioni arabe e costruire alloggi da qualche altra parte, dove magari potranno vivere in pace per una volta”.

 

 

Nuove forniture a Tel Aviv

“Molte cose che erano state ordinate e pagate da Israele, ma che non sono state spedite da Biden, sono ora in arrivo!”. Trump, sulla piattaforma Truth Socia,l sembra confermare le indiscrezioni dei media secondo cui la sua amministrazione avrebbe sbloccato la consegna a Israele di 1.800 bombe da 2mila libbre, consegna sospesa l’anno scorso da Joe Biden perché l’esercito israeliano stava pensando a un’offensiva su più larga scala su Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Per Biden, l’uso di tali bombe in quest’area avrebbe causato una “grande tragedia umana”.

 

Ora la situazione sembra cambiata. È in vigore una tregua con il cessate il fuoco che resta ancora valido e, nel fine settimana, c’è stato lo scambio tra un secondo gruppo di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Trump non specifica di quali armi si tratti, ma secondo il sito Axios sarebbero bombe di grandi dimensioni, sganciate da aerei e dotate di grande potere distruttivo, generalmente utilizzate per provocare danni estesi a obiettivi quali installazioni militari, centri di comando e infrastrutture.