Manovra, Salvini, flat tax e quota 100, ma non sforeremo parametri

Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini assicura, in un’intervista al Sole 24 Ore che il governo rispetterà i parametri imposti da Bruxelles: “La nostra sarà una manovra seria – dice – se vogliamo governare a lungo non possiamo far saltare i conti” e “il dibattito sul 2,9% arriva alla fine. Prima ci mettiamo i contenuti. Ma non sforeremo alcunché”.

L’obiettivo prioritario, per il leader della Lega, resta la riforma della legge Fornero: “Quota 100 da subito per tutti, non solo per equità ma per creare lavoro”. Nella stessa direzione va il taglio del cuneo, “una delle ipotesi che stiamo valutando”. L’altra grande priorità è la flat tax, che però partirà “dai più piccoli”, partite Iva o famiglie. “È il nostro traguardo”, sostiene il vicepremier che però apre alla proposta pentastellata di una riduzione a tre delle aliquote per dare subito un segnale di cambiamento. Altra priorità per Salvini è la pace fiscale. Non solo la rottamazione delle cartelle di Equitalia entro i 100 mila euro, ma anche le multe. 

Il costo per intervenire sulla Fornero, secondo Salvini, è 6-8 miliardi, “ma abbiamo tre anni per fare tutto. La flat tax parte dai più piccoli”. Nel programma anche il mantenimento delle misure di Industria 4.0, “ma estendendone i benefici alle piccole e medie imprese” e via libera al Tap. E poi ancora, si affronterà la questione delle accise sulla benzina, “con l’obiettivo di annullare gradualmente quelle che hanno compiuto 60-80 anni di storia”.

“È chiaro – continua il vice premier – che non faremo tutto subito, né gli italiani se lo aspettano. Ci saranno opzioni a un anno, a due anni e a tre anni. Se vogliamo governare a lungo, non possiamo far saltare i conti”. E il reddito di cittadinanza, “non è la mia specializzazione. Ma ovviamente ci sarà”. E “fino a quando gli italiani non avranno l’aliquota al 15% gli 80 euro resteranno”.