Tessera alias per una città più inclusiva

Al di là dei numeri, è un segnale in controtendenza, nel periodo in cui viviamo, rispetto a quello che sta succedendo intorno a noi, ma che consente a tutti di sentirsi parte di una città più inclusiva”. E’ il commento dell’assessore Jacopo Rosatelli, con delega alle Pari Opportunità, riferito all’introduzione della tessera “alias”, da parte di Gtt. Si tratta di una tessera per usufruire dei mezzi di trasporto pubblico con il nome d’elezione, corrispondente alla propria identità di genere, quando è diverso da quello anagrafico, garantendo così il pieno diritto alla mobilità per le persone transgender e non binarie.

Un primo bilancio dopo dieci mesi dall’introduzione di questo documento è stato illustrato, questa mattina, dai funzionari del Gruppo Torinese Trasporti, nel corso della riunione congiunta tra commissione Servizi Pubblici Locali e Diritti e pari opportunità, sotto la presidenza di Emanuele Busconi.

Si è trattato di un lavoro complesso, soprattutto da un punto di vista giuridico, hanno spiegato, che ha comportato percorsi di formazione per gli addetti alla ricezione delle domande e per il personale addetto ai controlli dei biglietti sui mezzi di trasporto, e che ha coinvolto tutte le associazioni che affrontano tematiche a tutela dell’identità di genere.

ha lo scopo di evitare che le persone in percorso di affermazione di genere con documenti di riconoscimento non corrispondenti con la propria identità di genere, in caso di controlli, esponendo la tessera, debbano trovarsi in situazioni di imbarazzo che possono danneggiare la dignità personale,

La tessera alias è regolata da un accordo di riservatezza, senza necessità di documentazione medica a supporto della domanda, ed è valida solo se abbinata a una tessera BIP al cui interno è caricato un abbonamento valido, mensile o annuale, utilizzabile in fase di controllo.

Da aprile, sono state 32 le tessere richieste da parte di persone con un’età media 21 anni, ad eccezione di tre casi di minori e di tre ultrasessantenni mentre il sesso alla nascita per i richiedenti è stato per oltre 2/3 femminile.

Federico D’Agostino